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"Giovanni Greci ci parla di viaggio. Lo vive e lo evoca [...] Le sue fotografie sono immagini di trasfigurazione reale. Chiamo trasfigurazione il divenire in cui ogni vivente è proteso per raggiungere il suo essere compiuto. Nella maniera che Greci ha per narrare una dinamica simile non c'è niente di ricercato, di enfatico, di voluto. Le fotografie raccontano lo stato nascente di mondi e persone. E nel contempo mostrano la sospensione, le resistenze, i lacci che trattengono, rischiando noi, più che il morire, il non essere mai nati davvero." (Roberto Mancini) Il volume offre un'ampia panoramica sulla produzione di Giovanni Greci (Parma, 1953), da sempre tesa a indagare attraverso il mezzo fotografico il senso dell'attesa, dello stupore, del binomio presenza/assenza e della solitudine dell'individuo. È introdotto da un testo del curatore e completato da apparati biografici.